Progettare e organizzare le informazioni

Sin dall’antichità si è ricorso ai “codici” per progettare, organizzare e comunicare informazioni. Il progetto è un processo che produce nuovo valore direttamente o indirettamente e ha da sempre avuto lo scopo di dare forma alle idee della committenza.

Il problema

Nelle esperienze di un qualsiasi progettista chiamato a sviluppare le iniziative del proprio committente, quest’ultimo non sempre è in grado di comunicare efficacemente ed in maniera ordinata le proprie esigenze e il progettista, di conseguenza, è impossibilitato ad iniziare il processo con solide basi (vedrà il proprio tempo sprecato nella ricerca del problema invece che in quello delle soluzioni).
I progettisti sono chiamati a fornire soluzioni, sempre e comunque.
Troppo spesso le fasi di progettazione e organizzazione delle informazioni hanno dei grossi cali di rendimento se non fasi di stallo vero e proprio a causa di mancanza di informazioni o informazioni mal organizzate. Per fare un parallelo con una partita di calcio, si stima che il tempo di gioco effettivo è di circa 60 minuti su 90.
Parallelamente è quindi plausibile affermare che l’avanzamento effettivo copra solo il 60/70% del tempo effettivamente speso (nei casi migliori).
In aggiunta, quando l’avanzamento è lento non perché è ben organizzato e scandito bensì perché c’è la continua rincorsa alla ricerca/conferma delle informazioni, la squadra ne risente e di conseguenza non solo il progetto comincia a ritardare ma si abbassa anche drasticamente la qualità di quanto fatto.
Come è possibile rendere il calcio d’inizio tra le squadre di progettazione e committenza più semplice, efficace e chiaro?

La soluzione

L’idea di base è quella di rompere la catena che lega progettisti e clienti solo nei momenti in cui si deve dare valore ad un’idea e invece legarli in una fase precedente, scrivendo il “codice” che possa gettare le fondamenta per tutti gli sviluppi futuri:
il BLUEPRINT DESIGN.

Cosa è il Bluprint Design?

Il Blueprint può essere immaginato come il gemello digitale di un progetto fittizio che ha lo scopo di condensare in un solo luogo digitale tutte le informazioni necessarie all’avvio del processo progettuale.
Esso può essere sviluppato e condiviso in più fasi, a seconda del dettaglio richiesto e può essere aggiornato all’occorrenza ed in tempo reale.

In altre parole

In altre parole, esso non è altro che un progetto senza “pianura”, senza un indirizzo e senza un preciso scopo.
È necessario comprendere come ogni progetto di un determinato settore (ad esempio il comparto dell’industria farmaceutica) sia sempre caratterizzato da un’altissima percentuale di concetti di base, materiali, reparti e impianti sovrapponibili tra i diversi specifici progetti.
Attenzione però, non deve confondersi con la standardizzazione industriale: si parla di modelli di processo e non di prodotto.

Blueprint e BIM

Il Blueprint può essere affrontato con svariati metodi, poiché è il principio che vale non lo strumento. Noi lo sviluppiamo con un altro strumento che intrinsecamente standardizza i processi: il BIM.
Attraverso un processo BIM, è possibile raccogliere e organizzare tutte le informazioni utili a definire le basi di tutti i futuri e “reali” progetti. Si possono implementare informazioni geometriche, le specifiche tecniche, i materiali, i requisiti principali oltre a documentazione di ogni tipo.
Questo sarà un vero e proprio progetto, definendo la sagoma più consona dell’edificio, le dimensioni, le altezze, i carichi, il tipo di facciata, il tipo di struttura, il layout interno, i rapporti tra le aree, i flussi, le classi, le zone compartimentate, i locali tecnici, gli uffici etc.
All’involucro esterno e al layout interno architettonico vanno poi aggiunti tutti i servizi impiantistici (canali dell’aria, impianti elettrici e speciali, impianti dell’acqua, gas tecnici etc.).
Tutto deve essere informato (non esclusivamente a livello geometrico) in maniera tale che il modello (inteso come contenitore di informazioni organizzate e chiare) possa essere consultabile e possa informare il progettista di ogni disciplina rispetto alle specifiche, ai requisiti, alle tipologie di elementi o anche solo alle preferenze del cliente.
Prendiamo ad esempio una linea di tubazione: ogni elemento modellato può essere informato rispetto al nome del sistema, al tipo di materiale e isolamento per quel tipo di sistema fino ad arrivare alla definizione dei TAG specifici di progetto.

Punto di forza

Questa “simil – progetto” è scalabile e riproducibile: possono essere realizzati anche Blueprint specifici per reparti dedicati, ad esempio i laboratori di controllo qualità e/o microbiologici.
All’interno del contenitore master, come una matriosca, possono essere sviluppati degli “spin off” dedicati: per un laboratorio, ad esempio, è possibile specificare a seconda delle utenze quali caratteristiche e optional deve essere attrezzato un bancone, quali sono gli strumenti sempre utilizzati, come devono essere organizzati i layout delle apparecchiature rispetto ai banchi tecnici.
Inoltre, le apparecchiature di laboratorio possono contenere informazioni in merito agli ingombri, le schede tecniche e i posizionamenti rispetto ai locali, i consumi etc.

Vantaggi

Il progettista architettonico potrà comprendere rapidamente quale siano le preferenze di finitura dei pavimenti nelle diverse aree di reparto, oppure come dovranno essere realizzate le finiture nelle camere bianche; ancora potrà trovare indicazioni sui tipi di arredo o sui tipi di porta e le dimensioni di queste a seconda del reparto e ancora sulle larghezze e dimensioni delle stanze ma soprattutto dei corridoi.
Il progettista d’impianti, come già anticipato, troverà le indicazioni di correlazione tra sistemi e tipo di materiale e isolamento ma anche le logiche di space management degli impianti oltre che ad eventuali schede tecniche o tipo di accessoristica.
Il modello sarà già informato secondo codifiche prestabilite, così da contenere la nomenclatura standard del cliente.
Avendo già a disposizione quindi una base in accordo alla codifica del cliente, qualsiasi operazione di estrazione di informazioni potrà essere fatta rapidamente, riducendone i casi di errore (un esempio potrebbe essere l’estrazione delle quantità ed i relativi costi, che in molti casi, per il cliente, sono correlati a voci di spesa specifiche).

Potenzialità

Potenzialmente può contenere informazioni di tutti i tipi, dalle fasi di progettazione fino a info riguardo alle procedure di C&Q e al facility management, arrivando addirittura alle procedure di smantellamento, chiudendo così l’intero ciclo di vita di un manufatto edilizio.
Un altro esempio potrebbe essere quello di integrare documenti quali lista sistemi, lista apparecchiature e lista consumi all’interno di tale contenitore, così da aggiornare, verificare ed estrarre informazioni automaticamente ad inizio di ogni nuovo progetto.
Ancora si potrebbero implementare informazioni rispetto alle normative che ogni elemento deve rispettare a seconda del paese/regione in cui si trova e la successiva verifica del rispetto di tali norme.
In generale quindi è, come detto in precedenza, un progetto scalabile e fluido, può abbracciare tutte quelle fasi che richiedono una progettualità di base.
Infine, può essere supportato da interfacce semplificate per la lettura e scrittura di informazioni così da essere di facile accesso anche agli utenti meno esperti.

Conclusione

Il BLUEPRINT è un investimento da parte della committenza ed è una rampa di lancio per i progettisti.
Chi non vorrebbe fare il doppio delle cose in metà tempo, guadagnando il doppio e garantendo comunque la qualità del servizio fornito?
Grazie al Blue Print Design un progetto realizzato in minor tempo, è un guadagno maggiore per il cliente che comincia a recuperare l’investimento prima del previsto e un guadagno per il progettista, che può avere le capacità di raccogliere più lavoro simultaneamente e ridurre le ore spese e di conseguenza i costi sostenuti dal Cliente.