Non è un costo in più. È una garanzia in più.
Nel settore farmaceutico, la progettazione impiantistica è una sfida ad alta complessità. Anche un piccolo errore progettuale può avere conseguenze significative: ritardi nei lavori, non conformità regolatorie, costi aggiuntivi o, nei casi peggiori, problemi di sicurezza per il personale. La progettazione impiantistica in ambito GMP (Good Manufacturing Practices) richiede quindi precisione assoluta, coordinamento tra molteplici attori e una capacità di previsione che vada oltre i disegni 2D.
In questo contesto, oggi, strumenti come il Building Information Modeling (BIM), la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR) offrono una risposta concreta a queste esigenze. Non si tratta di “accessori tecnologici”, bensì di strumenti operativi, già integrati in flussi di lavoro consolidati, che portano benefici tangibili fin dalle prime fasi del progetto.
Il BIM, la base solida per tutto
Il primo elemento da chiarire è che senza un modello BIM ben strutturato, VR e AR non possono esistere. Il BIM non è un software, ma un metodo: un approccio alla progettazione che consente di costruire un modello digitale tridimensionale e informativo dell’impianto, in cui ogni elemento contiene dati tecnici, relazioni spaziali e logiche di funzionamento.
Grazie al BIM:
• Tutti i professionisti coinvolti (progettisti, ingegneri, clienti, installatori) lavorano su un modello unico e aggiornato.
• È possibile anticipare criticità nella fase di progettazione (clash detection, accessibilità, ergonomia).
• Si gettano le basi per l’utilizzo delle tecnologie immersive.
La realtà virtuale per la design review e la formazione
Una volta creato il modello BIM, è possibile trasformarlo in un ambiente immersivo e navigabile grazie alla Realtà Virtuale.
In ambito farmaceutico, le design review in VR si rivelano particolarmente efficaci per:
• Coinvolgere attivamente il cliente nel processo progettuale, anche senza competenze tecniche specifiche;
• Verificare l’ergonomia dei percorsi operatori, la raggiungibilità delle utenze, la coerenza dei flussi (uomo/materiale);
• Raccogliere feedback tempestivi prima di passare alla fase esecutiva.
Ma la VR non si ferma qui, diventa anche uno strumento prezioso per la formazione del personale che lavorerà in quel reparto produttivo: simulare procedure operative complesse in un ambiente sicuro e realistico, ottimizzare le tempistiche, mostrare le attività da fare durante il fermo produttivo e ridurre il rischio di errore una volta entrati nell’ambiente reale.
La realtà aumentata per il cantiere e la manutenzione
Parallelamente, la Realtà Aumentata trova applicazione diretta in cantiere e durante le attività di controllo qualità. Proiettando il modello BIM direttamente nell’ambiente reale tramite tablet o visori, è possibile:
• Verificare la correttezza della posa in opera rispetto al progetto;
• Confrontare in tempo reale lo stato avanzamento lavori con il modello digitale;
• Supportare le attività di ispezione e commissioning.
La AR diventa poi uno strumento utile anche nel post-costruzione, per interventi di manutenzione o revamping. Gli addetti, possono accedere a dati tecnici semplicemente puntando il dispositivo verso l’elemento in questione, ciò consente di risparmiare tempo nella ricerca di informazioni e semplifica l’esecuzione di compiti complessi, riducendo il rischio di errori umani.
Non solo per le grandi realtà: una tecnologia accessibile
Una delle obiezioni più frequenti è che queste tecnologie siano riservate a grandi realtà con elevati budget. In realtà, lo sviluppo del progetto in BIM, in società strutturate come la nostra, è implementato da più di 10 anni, e quindi integrato nei nostri processi. Questo significa che non comporta un impegno ed un costo maggiore. L’investimento iniziale si ripaga velocemente in termini di:
• Riduzione delle revisioni di progetto;
• Diminuzione degli errori in cantiere;
• Ottimizzazione della formazione e dell’avviamento impianto
Un cambio di mentalità prima che tecnologico
L’adozione di BIM, VR e AR non è solo una questione di strumenti, ma di cultura progettuale. Significa spostare l’attenzione dall’esecuzione alla previsione, dalla correzione all’anticipazione, dalla “gestione dei problemi” alla “gestione delle informazioni”.
Nel settore farmaceutico, dove il tempo è denaro e la qualità è obbligo normativo, questi strumenti non sono un optional: sono un vantaggio competitivo.
In collaborazione con Giovanni Cuciniello, BIM Manager, e Andrea Daviddi, CDE Manager.
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